Palazzo Morando
Via Sant'Andrea, 6
M1 San Babila/M3 Montenapoleone
Tram 1, 2
Bus 54, 61, 73, 94
Tram 1, 2
Bus 54, 61, 73, 94
Palazzo Morando Attendolo Bolognini appartenne all'antica famiglia dei Bolognini, di origine pavese il cui capostipite, fedelissimo di Francesco Sforza, ottenne nel 1459 il privilegio di portare il cognome Attendolo.
Le famiglie Morando e Attendolo Bolognini si legarono con il matrimonio di Alessandro e Clotilde a metà dell'Ottocento. Come spesso avveniva tra le famiglie patrizie, un'attenta rete di alleanze matrimoniali assicurava la conservazione del patrimonio immobiliare. Strutturalmente omogenea a molte dimore dell'aristocrazia milanese riedificate nel XVIII secolo, alla sobrietà della facciata che prospetta con discrezione su Via Sant'Andrea, si contrappone un cortile porticato di nobile aspetto.
Al suo interno il palazzo presenta i caratteri tipici delle dimore patrizie in stile rococò: oltre ai saloni di rappresentanza, trovano posto stanze più intime, decorazioni e stucchi dorati, specchiere dalle cornici intagliate, caminetti, cineserie. Due distinti e differenti percorsi espositivi caratterizzano le sale del settecentesco palazzo Morando. Al primo piano le collezioni dell'ex Museo di Milano: una raccolta di dipinti, sculture, stampe che ha avuto origine nel 1934 dall'acquisizione da parte del Comune della collezione di Luigi Beretta; negli ambienti attigui sono state riallestite le sale di rappresentanza della casa nobiliare, un percorso suggestivo che documenta in modo esemplare il gusto settecentesco per l'arredo domestico.
Le famiglie Morando e Attendolo Bolognini si legarono con il matrimonio di Alessandro e Clotilde a metà dell'Ottocento. Come spesso avveniva tra le famiglie patrizie, un'attenta rete di alleanze matrimoniali assicurava la conservazione del patrimonio immobiliare. Strutturalmente omogenea a molte dimore dell'aristocrazia milanese riedificate nel XVIII secolo, alla sobrietà della facciata che prospetta con discrezione su Via Sant'Andrea, si contrappone un cortile porticato di nobile aspetto.
Al suo interno il palazzo presenta i caratteri tipici delle dimore patrizie in stile rococò: oltre ai saloni di rappresentanza, trovano posto stanze più intime, decorazioni e stucchi dorati, specchiere dalle cornici intagliate, caminetti, cineserie. Due distinti e differenti percorsi espositivi caratterizzano le sale del settecentesco palazzo Morando. Al primo piano le collezioni dell'ex Museo di Milano: una raccolta di dipinti, sculture, stampe che ha avuto origine nel 1934 dall'acquisizione da parte del Comune della collezione di Luigi Beretta; negli ambienti attigui sono state riallestite le sale di rappresentanza della casa nobiliare, un percorso suggestivo che documenta in modo esemplare il gusto settecentesco per l'arredo domestico.