
Teatro Regio / ore 21:00
LUCI
Ligeti ospita sulla propria partitura la lenta progressione di una luce cangiante, come in un sogno dai contorni imprendibili. Respighi della natura coglie l’abbaglio, il chiarore, lo sfavillare dei colori. Bartók invece si lascia sedurre dal timbro scuro della viola e per la sua ultima opera trova un tono contemplativo, intimo, lontano dai tumulti delle sue pagine precedenti. Sono tre modi, davvero antitetici, di giocare con la luce.
Ottorino Respighi
Fontane di Roma
Pini di Roma
Béla Bartók
Concerto per viola e orchestra Sz 120
György Ligeti
Lontano
Il concerto è preceduto da una breve introduzione di
Stefano Catucci

Posti numerati € 25, € 30