Anouar Brahem

Ultimo aggiornamento: 24/04/2019
Anouar Brahem è nato il 20 ottobre 1957 a Halfaouine nella medina di Tunisi. Incoraggiato da padre, un incisore e stampatore amante della musica, Brahem inizia i suoi studi di ‘oud’, il liuto del mondo arabo, all’età di 10 anni presso il Conservatorio nazionale di Musica di Tunisi, dove il principale maestro di oud è Ali Sriti.
Poco a poco Brahem inizia ad allargare il campo delle sue conoscenze includendo altre espressioni musicali, dal mediterraneo all’Iran, all’India; successivamente il jazz inizia ad attirare la sua attenzione. «Mi è piaciuto il cambio di ambiente» afferma «e scoprire i stretti legami che esistono tra tutte le musiche».
Brahem ha preso distanze sempre maggiori dall’ambiente della musica d’intrattenimento e da quelle formazioni anacronistiche in cui l’oud non è nulla più che un semplice strumento di accompagnamento per i cantanti. Una profonda convinzione lo ha portato a riservare il primo posto a questo strumento prediletto della musica araba e ad offrirlo al pubblico tunisino con concerti pubblici strumentali con l’oud come strumento solista.
Nel 1981, l’urgenza di cercare nuove esperienze diventa molto forte e la sua partenza per Parigi, la più cosmopolita fra le città, gli consente di conoscere musicisti dai più differenti generi. Egli vi rimane per quattro anni, componendo frebbrilmente, sopratutto per il teatro e il cinema tunisino. Ha inoltre collaborato con Maurice Béjart per il balletto Thalassa Mare Nostrum e con Gabriel Yared come liutista per il film di Costa Gavras Hanna K.
Nel 1985 ritorna a Tunisi e un invito come esecutore per il Carthage festival, opportunità per unire importanti figure della musica tunisina, di quella turca e del jazz francese. Tra queste si trovano Abdelwaheb Berbech, the Erköse brothers, François Jeanneau, Jean-Paul Celea, François Couturier e altri. Il successo del progetto porta Brahem a ricevere il Tunisia's Grand National Prize per la musica.
Nel 1987 diviene il direttore del Musical Ensemble della città di Tunisi (EMVT), le cui principali produzioni sono Leïlatou Tayer (1988) e El Hizam El Dhahbi (1989, posizioni che presentano la tradizionalità del mondo mediterraneo e di quello africano, con influenze europee e jazz.
Con Rabeb (1989) e Andalousiat (1990), Anouar Brahem ritorna alla musica classica araba, per contribuire alla sua urgente riabilitazione, formando un piccolo ensemble tradizionale, il ‘takht’, in cui ogni strumentista suona sia come solista che come improvvisatore.
Nel 1990 decide effettuare un tour in USA e Canada e soltanto al suo ritorno incontra Manfred Eicher, il produttore e fondatore dell’etichetta tedesca ECM Records, con cui sviluppa una solida collaborazione. Nel 1993 riesce a realizzare un sogno, quello di tributare al maestro Ali Sriti un concerto, il quale, per l’occasione, acconsente a tornare in scena dopo trent’anni di assenza. Anouar Brahem compone le colonne sonore per molti films, come Sabots en Or e Bezness di Nouri Bouzid. Con Astakan Café, il sesto album in 10 anni, si percepisce tutta la pausa introspettiva nella carriera dell’artista.