Ramin Bahrami

Ultimo aggiornamento: precedente al 2019
Ramin Bahrami è ormai considerato uno tra i più interessanti interpreti bachiani viventi. Nel 2009 debutta con la Gewandhausorchester di Lipsia, invitato da Riccardo Chailly a suonare due dei più celebri Concerti di Bach. Nel 2009 Decca Universal (con la quale ha un contratto in esclusiva) pubblica Ramin Bahrami plays Bach, 6 cd con tutte le registrazioni bachiane incise fino a quel momento e una selezione di esecuzioni live e, l’anno successivo, l’incisione delle Suite francesi, precedute dalle Variazioni Goldberg e dalle 7 Partite, pubblicate rispettivamente nel 2004 e nel 2005. Quello di Bahrami è ormai un caso discografico: l’incisione dell’Arte della Fuga (del 2007) sale in testa alle classifiche raggiungendo numeri di vendita riservati ai dischi pop. Successivamente escono, sempre per Decca, Concerto Italiano – con le opere di Bach dedicate all’Italia – e la prima registrazione su strumento moderno delle Sonate bachiane, che riceve grandi apprezzamenti di critica e pubblico. Il primo debutto importante di Bahrami è avvenuto nel 1998 al Teatro “Bellini” di Catania: il successo è tale che la città gli conferisce la cittadinanza onoraria. Da questo momento in poi si susseguono le esibizioni presso le maggiori istituzioni musicali d’Italia e nel 2008 alla Wigmore Hall di Londra, dove riceve una calorosa accoglienza. Nato a Teheran, dopo la rivoluzione politica Ramin Bahrami ha trovato rifugio in Italia, dove ha studiato e si è diplomato in pianoforte con Piero Rattalino al Conservatorio di Milano. Ha approfondito gli studi all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda; si è perfezionato con Alexis Weissenberg, András Schiff, Robert Levin e con Rosalyn Tureck, l’artista che ha maggiormente influito sulla sua conoscenza dell’opera pianistica di Bach.