Massimo Nosetti

Ultimo aggiornamento: precedente al 2019
Massimo Nosetti, (Alessandria 1960 - Torino 2013) ha studiato organo, composizione, polifonia vocale, musica corale e direzione di coro presso i Conservatori di Torino e Milano. Dopo il diploma in organo conseguito sotto la guida di Enrico Girardi e Guido Donati, si è perfezionato con Pierre Pidoux e Jean Langlais. È stato docente di organo e composizione organistica al Conservatorio di Cuneo e, dal 1981, organista titolare del Santuario di Santa Rita in Torino. Direttore del Segretariato Organisti dell’Associazione Italiana Santa Cecilia, è stato nominato nel 2005 organista titolare della Cattedrale di Torino. Un’intensa attività concertistica in quasi tutti i Paesi europei come pure in America del Nord e del Sud, Russia, Asia e Oceania lo porta spesso a esibirsi nei più importanti festival organistici internazionali. Sul versante della didattica ha condotto numerose masterclass sulla letteratura organistica romantica e post-romantica in svariate sedi universitarie, particolarmente in Giappone, Corea e Stati Uniti. È stato più volte membro di giuria in importanti concorsi organistici internazionali. All’attività di esecutore viene affi ancata quella di direttore di coro (con il Gruppo Vocale Cantus Firmus da lui fondato) e d’orchestra e quella di compositore con la pubblicazione di numerosi lavori, principalmente organistici e corali. Sue sono le musiche per i filmati di presentazione delle ostensioni della Santa Sindone a Torino del 1998 e 2000 eseguite dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Tra gli ultimi lavori editi si segnala il volume L’Organista per la Liturgia e la raccolta di brani organistici A Portrait of Massimo Nosetti. Membro della Commissione Diocesana di Musica Sacra, si è occupato delle problematiche progettuali, costruttive e di restauro legate all’organo. Oltre alle collaborazioni e registrazioni per vari enti radiofonici italiani e stranieri, la sua produzione discografica comprende 35 cd dedicati a differenti aspetti della letteratura d’organo, prevalentemente dal Romanticismo ai nostri giorni.