Classico Terzetto Italiano

Ultimo aggiornamento: precedente al 2019
La maggior parte del repertorio che il Classico Terzetto Italiano interpreta in concerto è costituito da opere inedite in epoca moderna: grazie a una naturale predisposizione alla ricerca che anima i tre componenti del Terzetto, si sono potuti esplorare numerosi fondi musicali – soprattutto all’estero – che hanno consentito un rilevante ampliamento del repertorio finora conosciuto. Le caratteristiche sonore di questa formazione sono del tutto particolari: il dialogo tra i due strumenti melodici – che sovente lavorano, insieme o per imitazione, per terze o seste nel registro acuto – consente alla chitarra di sostenere non soltanto la parte del basso ma anche quel registro intermedio (quello della viola, per intenderci) nel quale lo strumento originale ottocentesco a volte dà il meglio di sé. La notorietà di questa musica, spesso presente nei “salotti buoni” delle capitali europee dell’Ottocento, è testimoniata dall’interesse manifestato per essa da personaggi come Giuseppe Mazzini, ottimo “amateur” di chitarra, che nel suo epistolario e nello Zibaldone Giovanile cita a piene mani autori e opere come quelli qui eseguiti. Il recupero di questi brani costituisce un’interessante incursione nel mare magnum della musica “di intrattenimento” o “di consumo” del XIX secolo: all’ombra dei più noti operisti e/o sinfonisti, una preziosa generazione di compositori, sovente essi stessi virtuosi dello strumento per cui scrivevano, lavorò con passione, ispirazione e professionalità per arricchire questo repertorio. Nel gennaio 2005, come conseguenza di una fitta serie di contatti artistici, nasceva la formazione cameristica composta dal flautista Ubaldo Rosso, dal violinista Carlo De Martini e dal chitarrista Francesco Biraghi. La collaborazione si rivelò fin dalle prime prove entusiasmante, sia dal lato strettamente musicale sia da quello personale: i tre musicisti in effetti vantano dei curricula individuali di prim’ordine, ma si sono soprattutto incontrati sul terreno del “far musica con strumenti storici” in maniera assolutamente naturale e omogenea. Dal 2007 la formazione ha assunto il nome ufficiale di Classico Terzetto Italiano: in esso si ritrovano insieme leggerezza e profondità, le due coordinate che guidano costantemente le scelte interpretative e di repertorio dei tre musicisti.