Orchestra National de Barbès

Last update: 24/04/2019
L’Orchestra National de Barbès assomiglia più a un’idra musicale che a una formazione. Composta da una ventina di membri è una struttura a geometria variabile. A seconda della disponibilità dei musicisti, una sera possono esserci tre chitarristi che conferiscono alla musica una colorazione africana, mentre il giorno successivo uno di loro può essere sostituito da un violinista. Algeria, Marocco, Mali, Senegal: l’Orchestra National de Barbès è la sintesi dei diversi idiomi musicali, il tutto in un gioioso mélange. Barbès è una parte d’Africa dispersa ai piedi del “Sacro Cuore”. Un gioiosa banda di dodici musicisti che si scatenano sulla base di un frenetico mix musicale, che va dalla tradizione dei Gnawa al jazz, passando per il raï, lo chaâbi e il rap. Una storia che risale al 1995 e, malgrado la loro predilezione per il palco, specialmente per quanto riguarda l’album live Barbès (1997), si sono rivelati brillantemente in studio con Paulina (1999) e Alik (2008). La storia comincia nel 1987, quando Youssef Boukella, bassista del jazzista Jeff Gardner e originario d’Algeri, arriva a Parigi. Il genere raï sta conquistando il pubblico francese, aldilà la comunità maghrebina. Molto rapidamente, Youssef si fa notare accanto a Cheb Mami e a TakFarinas. È a partire da una sala prove di periferia, tuttavia, che si va a costituire l’idea dell’ONB intorno a Youssef e a quattro cantanti, nel 1995. Larbi Dida, ex cantante del Raïna Raï; Fateh Benlala, che ha dovuto lasciare la situazione calda di Algeri, dove si è formato musicalmente con i ritmi chaâbi; Aziz Sehmaoui, giovane marocchino di tradizione Gnawa; Kamel Tenfiche, nato in Francia, dove è cresciuto intriso di cultura rap. Personaggi chiave nell’evoluzione della musica del gruppo, il sassofonista dei Sixun Alain Debiossat, il chitarrista Olivier Louvel, il tastierista Jean-Baptiste Serré - musicisti francesi - e Tewfik Mimouni, apportano rispettivamente i colori del jazz e il rock. Il concept dell’"Orchestra National de Barbès" è creato da una piccola squadra ben decisa ad abbattere i vecchi cliché spregiativi nei confronti dei maghrebini, la Bougnoule Connection. Il segreto del successo dell’ONB risiede nella straordinaria facoltà di servirsi, per la costruzione del proprio repertorio, di improvvisazioni di ogni musicista durante i concerti. Anche il pubblico, coinvolto nella danza, gioca il suo ruolo e il successo dell’ONB è confermato da un primo album live, Barbès, pubblicato da Virgin France nel 1997. Questo primo disco è immediatamente seguito dai concerti alla Cigale e alla Grande Halle della Villette, poi da una tournée che passa per festival quali Printemps di Bourges, Musiques Métisses di Angoulême o la Jeunesse di Ivry-sur-Seine, che confermano il talento di ognuno. Ma l'ONB è ormai un collettivo di dodici musicisti e sono dunque presenti anche Fatah Benlala, Fathellah Ghoggal alla chitarra knopflérienne, Khlif Miziallaoua, Ahmed Bensidhoum alle percussioni, Michel Petry alla batteria e Mustapha Mataoui alle tastiere. Dodici individualità che apportano ciascuna un tocco particolare alla musica. Ma per loro niente eguaglia il palco, dove possono dare libero corso al loro temperamento festoso e alla gioia di suonare.