I concerti di mercoledì 13 settembre - MITO SettembreMusica 2023

Milano
/ 11 September 2023

La tradizione musicale viennese incontra la nuova creatività australiana e il pianoforte di Stravinskij

Due maestri come Canino e Ballista al Teatro Martinitt e i giovani dell’Australian String Quartet al Piccolo Teatro Studio Melato

DUE VIENNESI IN AUSTRALIA
Piccolo Teatro Studio Melato, ore 20

IL PIANOFORTE DI STRAVINSKIJ
Teatro Martinitt, ore 21


La settima giornata di festival, mercoledì 13 settembre, propone i consueti due appuntamenti questa volta caratterizzati da evidenti distanze temporali: maestri e allievi tra i compositori eseguiti e solisti di lunga esperienza rispetto a giovani musicisti che hanno intrapreso la carriera da meno tempo. 

Primo appuntamento quindi alle ore 20 al Piccolo Teatro Studio Melato con “Due viennesi in Australia”,concerto dell’Australian String Quartet composto da Dale Barltrop e Francesca Hiew (violini), Christopher Cartlidge (viola), Michael Dahlenburg (violoncello). costituitosi nel 1985 in seno all’University of Adelaide; tutti suonano degli strumenti Guadagnini. Nell’Occidente contemporaneo, i classici non smettono mai di gettare luce sulla nuova musica, anche in un repertorio “classicissimo” come quello del quartetto d’archi, che sembrerebbe poter uscire solo di rado dal circondario viennese. Lo dimostra il programma proposto da questo e ensemble australiano nel quale il Quartetto op. 33 n. 1 di Haydn il Quartetto n. 15 di Mozart (esemplari del magistero di entrambi i musicisti austriaci) incorniciano la prima esecuzione in Italia del Quartetto n. 3 “Sacred Sky” dell’australiano Nigel Westlake.

Al Teatro Martinitt, alle ore 21, ”Il pianoforte di Stravinskij” o forse “I pianoforti di Stravinskij“, atteso ritorno di due maestri della tastiera come Bruno Canino e Antonio Ballista, che presentano alcune pagine meno usuali come la Sonata per due pianoforti o il Concerto per due pianoforti soli accanto ad Agon. Il multiforme rapporto di Stravinskij con il mondo dei pianoforti viene declinato in questa occasione con una vivacissima, quasi sfrontata diversità. L’attitudine di Stravinskij nel confrontarsi a tu per tu con la storia (e col pianoforte come suo portavoce) si ascolta in composizioni che risentono dello studio di Bach come del repertorio etnofonico, delle conoscenze fatte sul palcoscenico (Casella, Satie, Djaghilev) come di quelle avute nel contesto intellettuale più ampio (dal neoclassicismo al cubismo).

 Com’è ormai tradizione dei concerti di MITO SettembreMusica, le esecuzioni sono precedute da brevi introduzioni che, mercoledì 13 settembre, sono tenute da Gaia Varon (ore 20) e da Corrado Greco (ore 21).

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