Orchestre National de France

Ph. Christophe Abramowitz
Ph. Christophe Abramowitz
Ultimo aggiornamento: precedente al 2019
Formazione di Radio France, l’Orchestre National de France è, dal 1934, la prima orchestra sinfonica permanente creata in Francia. Désiré-Emile Inghelbrecht, primo direttore effettivo, fonda la tradizione musicale del-l’orchestra. Dopo la guerra, Manuel Rosenthal, André Cluytens, Roger Désormière, Charles Munch, Maurice Le Roux e Jean Martinon proseguono questa tradizione. A Sergiu Celibidache, primo direttore ospite dal 1973 al 1975, succede Lorin Maazel che diventerà Direttore musicale dell’orchestra. Dal 1989 al 1998, Jeffrey Tate occupa il posto di primo Direttore ospite, poi Charles Dutoit e Kurt Masur quello di Direttore musicale. Da settembre 2008, Daniele Gatti presiede ai destini dell’orchestra. Oltre alla sua stagione a Parigi, in particolare al Théâtre des Champs-Elysées dove è orchestra in residenza, l’Orchestre National de France si esibisce ogni anno nelle più importanti capitali straniere. Quest’anno Daniele Gatti e l’Orchestra inaugurano il festival MITO con un programma dedicato alla musica francese al Teatro Regio di Torino e alla Scala di Milano. Saranno, come ogni anno, a Vienna per una residenza, al Musikverein ma anche a Barcellona e a Madrid. Dall’1 al 15 novembre, l’integrale delle sinfonie di Beethoven verrà eseguita in cinque concerti diretti da Daniele Gatti; ad ogni concerto è legata la creazione di una breve composizione commissionata da Radio France a un compositore francese (Guillaume Connesson, Bechara El Khoury, Bruno Mantovani, Fabien Waksman, Pascal Zavaro). Per celebrare il centenario del Théâtre des Champs-Elysées, nel 2013, l’Orchestre National de France terrà 27 concerti. Anche Le sacre du printemps compie un secolo. Per celebrare quest’occasione un disco riunirà Petruška e Le sacre du printemps, sotto la direzione di Daniele Gatti per Sony. È ben nota la predilezione di Daniele Gatti per l’opera e le opere vocali. Il bicentenario verdiano obbliga il maestro italiano a scegliere d’interpretare, a due riprese, il Requiem, con Barbara Frittoli, Sonia Ganassi, Fabio Sartori e Matti Salminen al Théâtre des Champs-Elysées. Ha messo inoltre nel suo programma, a Parigi e in tournée, La petite messe solennelle di Rossini con Anna Caterina Antonacci, Marie-Nicole Lemieux, Celso Albelo e Carlo Colombara. L’Orchestre National de France può essere orgogliosa di aver battezzato le più grandi opere del XX secolo: Le Soleil des eaux di Pierre Boulez, la Turangalila-Symphonie di Messiaen (1950), Déserts di Edgar Varèse, la cui esecuzione scatenò un grande scandalo (1954), o Jonchaies di Iannis Xenakis (1977), e infine, di Henri Dutilleux, la Première symphonie (1951), Timbres, Espace, Mouvement (1978), il Concerto per violino e orchestra L’arbre des Songes in collaborazione con Isaac Stern (1985), Sur le même accord, ancora per violino e orchestra (2003, con Anne-Sophie Mutter), Correspondances per voce e orchestra (2004, prima esecuzione della versione riveduta) e più recentemente Le Temps l’horloge sotto la direzione di Seiji Ozawa con Renée Fleming (2008). Si può trovare l’insieme della programmazione dell’Orchestre National de France su France Musique, e numerosi concerti sono ritrasmessi sulle reti radiofoniche dell’Unione Europea. Numerose registrazioni discografiche segnano la vita dell’orchestra. Tra le più recenti, ricordiamo Pelléas et Mélisande con Bernard Haïtink, Le temps l’horloge con Renée Fleming e Seiji Ozawa. Appena pubblicato con Sony è un album consacrato a Claude Debussy che raccoglie La mer, Le prélude à l’après-midi d’un faune e Images sotto la bacchetta di Daniele Gatti.