Il complesso barocco

Ultimo aggiornamento: precedente al 2019
Fondato nel 1979 ad Amsterdam da Alan Curtis, uno dei più affermati specialisti nell’interpretazione della musica preromantica, il Complesso Barocco ha cominciato la sua attività come orchestra internazionale barocca, nutrendo un particolare interesse per la musica italiana. Dal 1992 l’ensemble, formato da giovani solisti, ha stabilito la propria sede in Italia e si è rivolto anche verso la musica vocale del tardo Rinascimento e del Barocco, dall’ultima fioritura del madrigale fino all’opera del XVIII secolo. Considerato una delle più prestigiose orchestre europee con strumenti originali, il Complesso Barocco è ospite delle più importanti rassegne concertistiche e festival in Europa e negli Stati Uniti. L’eccezionale qualità interpretativa del Complesso Barocco ha favorito l’incontro con il regista Werner Herzog, che ha scelto l’ensemble come protagonista del film Morte a cinque voci (Prix Italia 1996 e Premio Rembrandt, Amsterdam 1996) dedicato alla figura di Carlo Gesualdo da Venosa. Molto ricca è la discografia che ha inizialmente interessato il repertorio madrigalistico con le registrazioni, per Virgin Classics, del Primo Libro di Madrigali di Michelangelo Rossi (Preis der Deutschen Schallplattenkritik 1997 e Premio Internazionale del Disco “Antonio Vivaldi” 1998), dei madrigali di Antonio Lotti, dell’integrale dei duetti da camera di Claudio Monteverdi in due cd, Zefiro torna (Diapason d’or de l’eté 1998) e Amor dicea, dei cicli del Pastor Fido di Sigismondo d’India, Monteverdi e Marenzio e l’integrale del Libro Sesto delli madrigali di Carlo Gesualdo, questi ultimi editi da Symphonía. Accanto a questo repertorio, si è delineato un ampio interesse per l’oratorio, documentato dalla Susanna di Alessandro Stradella (EMI), dal Sansone di Benedetto Ferrari (pubblicato da Virgin Classics e vincitore del Diapason d’or 2000), dall’Assalonne punito di Pietro Andrea Ziani e dal David di Francesco Bartolomeo Conti, e per la cantata italiana con le Lettere amorose di Domenico Scarlatti registrate sempre per Virgin Classics. Il Complesso Barocco, sotto la guida di Alan Curtis, ha anche rivestito un ruolo fondamentale nella restituzione delle opere di Georg Friederich Händel con strumenti originali nell’ambito del revival che questo autore ha beneficiato dagli anni Settanta del Novecento ad oggi. A partire da Admeto, prima opera haendeliana a essere riproposta con prassi esecutiva filologica in tempi moderni e recentemente riedita da Virgin, il catalogo delle produzioni dedicate al grande compositore sassone, sempre documentate attraverso registrazioni, si è arricchito di titoli noti e di altri meno frequentati distinguendosi per uno stile esecutivo sensibile all’espressione e in continuo aggiornamento sulle ricerche della musicologia specifica: Rodrigo (segnalata per l’opera italiana nel Premio Internazionale del Disco “Antonio Vivaldi” 2000), Arminio (International Handel Recording Prize 2002), Deidamia (Preis der Deutschen Schallplattenkritik 2003 e International Händel Recording Prize 2004), Lotario (per BMG), Rodelinda (per Deutsche Gramophon-Archiv), Radamisto (International Händel Recording Prize 2005), Fernando re di Castiglia, Floridante, Tolomeo, Alcina e Ezio, queste ultime due di imminente pubblicazione nel 2009 in occasione della ricorrenza del centenario della scomparsa del compositore tedesco. L’interesse dell’ensemble, relativamente all’opera, si è rivolto anche verso Vivaldi (Il Giustino, Ercole su’l Termodonte, Motezuma), Gluck (Ezio) e Domenico Scarlatti. In particolare di quest’ultimo, in occasione del centenario della morte (2007), è stato riproposto Tolomeo e Alessandro in prima mondiale al Festival della Piccola Accademia di Montisi (Toscana), a Santiago de Compostela (Festival Via Stellae) e a Madrid (Ciclo Los Siglos de Oro) dove è stato registrato per Decca. Nel 2009 l’opera sarà ripresa per il Théâtre des Champs Élysées a Parigi e per il Theater an der Wien di Vienna. Nella stagione 2007/2008 Il Complesso Barocco è stato in residenza al Théâtre de Poissy (Parigi). Nell’immediato futuro sono previste le registrazioni di altre due opere di Händel, Agrippina e Berenice, la prima esecuzione in tempi moderni dell’Ezio di Niccolò Jommelli.