Francesco De Gregori

Ultimo aggiornamento: 24/04/2019
Francesco De Gregori nasce a Roma nel 1951, dove frequenta il liceo classico e vive in prima persona gli eventi e i fermenti politici del movimento studentesco del ’68. Fortemente ispirato dalla musica e dai testi di Fabrizio De André e dalle canzoni di Bob Dylan, De Gregori inizia a esibirsi appena sedicenne al Folkstudio, frequentato da altri giovani cantautori come Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Stefano Rosso, Giorgio Lo Cascio, Paolo Pietrangeli, e da jazzisti come Mario Schiano e Marcello Melis. Il 1972 è l’anno dell’esordio discografico con Theorius Campus. Nonostante il deludente riscontro commerciale l’anno successivo, grazie alla coraggiosa produzione di Edoardo De Angelis, Francesco De Gregori realizza il 33 giri Alice non lo sa. Nel 1974 esce l’intimo Francesco De Gregori, in cui trovano spazio canzoni assai personali, visionarie ed ermetiche. Fra i titoli spiccano Niente da capire, Bene, Cercando un altro Egitto. Allo stesso anno risale la collaborazione con Fabrizio De André. La firma di De Gregori appare in cinque brani, fra cui La cattiva strada e Canzone per l’estate, che faranno parte di Volume VIII, il nuovo album del cantautore genovese. Il 1975 è l’anno di Rimmel, che contiene canzoni destinate a diventare classici della musica italiana come Rimmel, Pablo (scritta insieme a Lucio Dalla), Buonanotte fiorellino, Pezzi di vetro. Nel 1979 insieme a Lucio Dalla e a un giovanissimo Ron porta negli stadi italiani il tour Banana Republic, che riapre l’epoca dei grandi concerti di massa dopo il periodo buio delle violenze e delle contestazioni. Nel 1983 pubblica la sua canzone forse più famosa, La donna cannone, ispirata da un articolo di cronaca che racconta la crisi di un circo ormai orfano del suo numero di maggior successo fuggito per inseguire un suo grande amore. Dopo i due dischi dal vivo Il bandito e il campione e Bootleg, giungono quattro lunghi anni di silenzio, durante i quali De Gregori si improvvisa editorialista su «L’Unità». Il ritorno sul mercato è del 1996, quando nell’album Prendere e lasciare, il suo pubblico scopre nuove sonorità e arrangiamenti più moderni e spiazzanti (L’agnello di Dio), a tratti lontani da quelle soluzioni acustiche di cui l’artista si era servito agli inizi della sua carriera. Ma nuova e spumeggiante è anche la ricerca sulla parola, presente in canzoni come Un guanto o Rosa rosae e Compagni di viaggio. Amore nel pomeriggio, pubblicato nel gennaio 2001, inaugura per De Gregori il terzo millennio e il quarto decennio di attività discografica. Nello stesso periodo esce Il fischio del vapore, l’album con Giovanna Marini contenente alcune fra le più grandi canzoni popolari italiane riarrangiate per l’occasione e interpretate a due voci. Nel 2005 esce Pezzi, un titolo volutamente privo di chiavi di lettura che sorprende per l’immediatezza dei suoni e degli arrangiamenti che appaiono più che mai figli della dimensione live, la prediletta dall’artista. Nel esce 2006 Calypsos e nel 2007 Left & Right, nei negozi e in rete. Nel 2008 inaugura il primo spazio ufficiale sul web: www.francescodegregori.net. È del 2008 Per brevità chiamato artista, che contiene 9 brani inediti registrati nello stesso anno. Nel 2010 Francesco De Gregori è sul palco del Vox Club di Nonantola insieme a Lucio Dalla, per il primo di una serie di concerti che fanno parte del Duemiladieci Dalla De Gregori work in progress tour che ha fatto tappa in 31 città italiane, a Zurigo e a Lorrach. L’ultima fatica risalente al 2011 è Work in progress, doppio cd live + dvd con i contributi video girati durante il tour.