Compagnia di Sebatu

Ultimo aggiornamento: 24/04/2019
L’isola indonesiana di Bali è ancor oggi uno dei luoghi del mondo in cui musica e danza fanno parte della quotidianità degli abitanti. Essi vivono immersi in un lusso sonoro inaudito, dal quale sgorga un fuoco d’artificio di gestualità ed eleganza coreografica che illustra il loro pantheon, popolato da innumerevoli divinità e spiriti maligni che li perseguitano: le musiche e le danze servono ad addomesticarli. Ogni quartiere o villaggio ha il suo modo per aggiungere lo scopo e – oltre alle cerimonie rituali e religiose – usa le proprie sonorità inebrianti per rabbonire le potenze invisibili. Ogni villaggio possiede dunque uno stile, il che dà luogo ogni anno a concorsi di gamelan e di danza. La maggior parte del patrimonio artistico balinese è legata a credenze e pratiche religiose, intese principalmente come offerte agli dei, ma nulla impedisce di desacralizzarle per farne un’arte spettacolare; così avviene che danze, musiche e brani teatrali siano ripetuti mille volte fino a ottenere la perfezione: poiché i doni fatti alle divinità devono essere perfetti, bisogna prima che piacciano a coloro che li producono. Nel 1969 al centro di Bali, al termine di un sinuoso sentiero di montagna, si adagiava sul fianco del vulcano Batur un piccolo villaggio, che possedeva un gamelan dal quale i musicisti ottenevano delle sonorità ricche di sfumature e di grande poesia, e fu grazie a queste creazioni che venne loro proposto di esibirsi in Occidente. La prima tournée fu nel 1972-1973 ed ebbe un grande successo. Il primo spettacolo balinese aveva avuto luogo a Parigi nel 1931 in occasione dell’Esposizione Universale, il secondo vent’anni più tardi nel 1952, e vent’anni dopo ancora ecco l’ensemble di Sebatu, che conquistò il pubblico del Théâtre des Champs-Elysées: la loro esibizione fu il grande avvenimento dell’autunno 1972, ebbero persino una serata d’onore alla presenza del presidente della Repubblica Pompidou. In quell’occasione la Deutsche Grammophon pubblicò con l’etichetta Archiv Produktion, dedicata alla musica antica, un album in tre dischi che ottenne quello stesso anno il Grand Prix du Disque de l’Académie Charles Cros. La lunga tournée di tre mesi li portò anche in Canada e negli Stati Uniti, con una settimana a New York che vide tra gli affascinati spettatori anche Balanchine. Forti della loro reputazione, eseguirono molte altre tournée, all’incirca ogni quattro anni, con le quali fecero il giro del mondo, dal Giappone alle Hawaii, culminate nell’eccezionale spettacolo tenuto all’Opéra Garnier di Parigi nel 1992. Questo ensemble strumentale è straordinario; i suoi componenti hanno forgiato la loro reputazione sull’arte delle sfumature, la perfezione dei crescendo, l’iridescenza delle sonorità, la capacità di ottenere i più infinitesimali pianissimo come i forte più impressionanti. Intorno ai musicisti e ai danzatori di Sebatu si raccolgono per questo nuovo spettacolo alcuni attori e suonatori di due villaggi vicini, provenienti dalla compagnia Wayang Wong di Telepud (scoperta al Festival di Avignone nel 1992) e alcuni rari e autentici maestri dell’ensemble Gambuh di Kedisan, il cui spettacolo fu presentato un’unica volta a Parigi nel 2000 alla Maison de Cultures du Monde. Una cinquantina di attori, musicisti, danzatori e danzatrici offrono al pubblico uno spettacolo intenso, di grande bellezza e incredibile energia. Il “maestro di ballo” di Sebatu, Cemil, oggi scomparso, ha saputo trasmettere agli artisti del villaggio, e in particolare alla famiglia di Nyoman Jaya, la tradizione delle danze antiche.