La giornata jazz con Franco D'Andrea

Torino
/ 7 Settembre 2013
Traditions and Clusters Il programma jazz di MITO Settembre Musica 2013, presenta un progetto dedicato a Franco D'Andrea, dove il pianista e compositore meranese (1941) ripercorre le tappe e i diversi contesti delle sue ultime vicende artistiche, con l'incontro di artisti straordinari, quale degna celebrazione di 50 anni di carriera. Maestro di grande cultura ed esperienza, autodidatta (e poi didatta), D'Andrea rappresenta quella parte del jazz italiano che ha saputo incarnare meglio la sintesi felice e feconda tra la musica afroamericana e la musica europea del '900. Figlio di una pianista, dovrà passare per la tromba, il clarinetto, il basso e il sax soprano, prima di approdare al piano all’età di diciassette anni. I primi ingaggi li ottiene a Roma, con la radio, con il trombettista Nunzio Rotondo (1963) e con Gato Barbieri (1964-65). Seguono le incisioni con il batterista Franco Tonani e con Franco Ambrosetti (1966). Fra il 1968 e il 1972 forma il Modern Art Trio con Bruno Tommaso (contrabbasso) e Tonani. Lo si ritrova in seguito nell’orchestra del bassista Giorgio Azzolini (1971) e nel gruppo di jazz-rock Perigeo (1972-77, con Giovanni Tommaso, Biriaco, Claudio Fasoli e Tony Sidney). Con Bruno Biriaco (batteria) e Dodo Goya (contrabbasso) forma un trio che si esibisce, fra l’altro, al Jazz Jamboree di Varsavia (1978). In questo periodo è possibile vederlo a fianco di Steve Lacy, Dexter Gordon, Jean-Luc Ponty, Hank Mobley, Charles Tolliver, Slide Hampton, Kenny Wheeler, Pepper Adams, Toots Thielemans ecc. durante le loro tournée, e ascoltarlo su disco con Lee Konitz, Johnny Griffin, Conte Candoli e Franco Rosolino, o Max Roach, quale accompagnatore particolarmente ricercato. Nel 1982 viene eletto quale "migliore jazzman italiano" dalla rivista Musica Jazz. Dalla fine degli anni ’70 alla metà degli anni ’80 collabora regolarmente con Enrico Rava (nel gruppo Quatre, con Vitous e Humair) e si esibisce a capo di trii e quartetti col sassofonista Tino Tracanna, Mark Helias e Barry Altschul, poi con Attilio Zanchi (cb) e Gianni Cazzola (batteria). Dalla fine degli anni ’80 lavora regolarmente col quartetto di Aldo Romano; inoltre forma un duo con Hervé Bourde. Notevole la sua attività didattica: insegna in diversi seminari e workshop, soprattutto ai seminari di Siena Jazz o alla Mitteleuropean Jazz Academy di Merano, o ai corsi della Scuola Civica di Musica di Milano. Aperta sia alla musica seriale sia alla poliritmia africana (nel 1984 ha lavorato con il gruppo di percussioni Africa Djolé), segnata dall’influenza del bebop e dei climi mediterranei, la sua musica è tesa costantemente verso il rinnovamento di quella sintesi che è, per lui, l’essenza della musica jazz. Musicista di rara delicatezza, evita di insistere troppo su una qualunque delle sue idee forza: il suo discorso si vuole sempre limpido e né i contesti più sfrenati, né i ritmi più infernali riescono a intaccare la sua perfetta articolazione e la forza pacata con cui riesce, a volte, a sorvolare, senza iati o difficoltà apparenti, su tutta la storia del piano jazz, passando dal ragtime alle cadenze free, attraverso linee tristaniane e prorompenti in single note. L'Académie du Jazz de France gli ha conferito nel 2010 il premio "Prix du Musicien Européen". Nel 2011 gli è stato assegnato l'Honorary Award agli Italian Jazz Awards - Luca Flores. Il suo disco "Traditions and Cluster" (El Gallo Rojo, 2012) si è aggiudicato il Top Jazz nell'annuale referendum della rivista Musica Jazz. La Parte I (ore 17) prevede l'esibizione di D'Andrea in piano solo, o in duo con il batterista olandese Han Bennink, con il trio (insieme al clarinettista Daniele D'Agaro e al trombonista Mauro Ottolini), in duo con il trombettista statunitense Dave Douglas, o in quartetto, con Andrea Ayassot (sassofoni), Aldo Mella (contrabbasso), Zeno De Rossi (batterista). L'incontro di D'Andrea con Han Bennink, in duo, è una prima mondiale assoluta: mai prima d'ora, i due artisti si sono esibiti in concerto, potendo così esprimere la loro immensa cultura musicale, così ricca di intrecci e di visioni. Il concerto delle ore 21 (Parte II) vede protagonisti il sestetto di D'Andrea (con Ayassot, D'Agaro, Ottolini, Mella e De Rossi), con ospiti Han Bennink e Dave Douglas. Gli artisti coinvolti testimoniano un livello di assoluto rilievo nel panorama jazz internazionale. D'Andrea e Ottolini hanno primeggiato nel referendum Top Jazz 2012 della rivista Musica Jazz: il pianista per il miglior disco (Traditions and Clusters) e il trombonista quale miglior artista jazz italiano. Dave Douglas è stato eletto miglior trombettista nel Critics Poll 2012, l'annuale referendum della rivista statunitense Down Beat. Nell'ambito di MITO Educational a Torino, in collaborazione con Torino Jazz Festival e con l’Accademia Musicale Torinese - Jazz School Torino, sabato 7 settembre alle ore 17 nel salone dei congressi di Palazzo Barolo in via Corte d’Appello 20, Franco D’Andrea terrà un seminario (ingresso gratuito) su Strategie di improvvisazione - Aree intervallari e altri parametri.
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