Addio a Fiorenzo Alfieri

Torino
/ 13 Dicembre 2020

Fiorenzo Alfieri aveva un’idea chiara di che cosa significasse «cultura». Ne parlava, la sosteneva, la diffondeva perché la cultura faceva parte della sua vita. E sapeva che si trattava di un bene fondamentale, essenziale, di un patrimonio della collettività sul quale una città come Torino aveva il dovere di investire. Perché artisti, musicisti, danzatori, registi, attori hanno bisogno di qualcuno che respiri insieme a loro; e perché i cittadini vivono una vita più piena, più ricca, più intensa se possono nutrirsi di cultura.

Per questo la scomparsa di Fiorenzo Alfieri per MITO SettembreMusica e per la Fondazione per la Cultura Torino è particolarmente dolorosa. Nelle sue vesti di Assessore alla Cultura, e nelle molte altre che ha indossato nei suoi decenni al servizio della Città, Fiorenzo Alfieri ha infatti rappresentato un modo di vedere il mondo e una capacità di azione esemplari, che nascevano da una pratica quotidiana – ogni sera lo si incontrava a un concerto, a uno spettacolo teatrale, al vernissage di una mostra – e restituivano proposte, visioni, progetti con le quali ci siamo alimentati a lungo.

A Torino rimane l’eredità di molte delle sue creazioni – dal Progetto Giovani a MITO a Luci d’Artista; ma rimane, soprattutto, la lezione esemplare di un uomo che ha saputo riunirci intorno a un’idea di cultura viva, in perenne fermento e proprio per questo attrattiva, forte e accessibile a tutti.

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