I concerti di sabato 18 settembre

Milano
/ 16 Settembre 2021

Il weekend del festival sua apre con uno spettacolo per bambini al Teatro Munari 

La tradizione vocale Mitteleuropea, il flauto e gli archi, il nazionalismo per gli altri concerti

 

SHHHT Teatro Bruno Munari, ore 16 e ore 18

SCHUBERT SEGRETO Teatro Dal Verme, ore 16.30

FLAUTI MOBILI Spazio Teatro 89, ore 21

MONDI POP Teatro Dal Verme, ore 21

 

Il sabato di MITO SettembreMusica 2021 è anche il giorno degli spettacoli per i più piccoli. E infatti il programma di sabato 18 settembre comincia al Teatro Bruno Munari (ore 16 e ore 18) con SHHHTspettacolo dedicato ai bambini di 3 anni in su, con il Quartetto Beat – un quartetto di percussionisti – e la regia di Pierre-Jean Carrus. La percussione, elemento ancestrale di tutte le tradizioni musicali, organizza lo spazio-tempo, mette in relazione la musica col corpo umano, evoca, sorprende e ammette soluzioni molteplici sia di musica originale – per esempio la Music for pieces of wood di Steve Reich – sia di trascrizione – per esempio da Vivaldi, Bach o dalla famiglia Strauss – mette in gioco la fantasia fin quasi a far “apparire” davanti agli occhi di chi ascolta differenti universi ed epoche dell’immaginario.

La programmazione per i “più grandi” comincia invece alle ore 16.30 al Teatro Dal Verme con “Schubert segreto”, concerto di rare pagine vocali interpretate da Marcella Orsatti Talamanca (soprano), Alessandra Visentin (contralto), Mirko Guadagnini (tenore), Sergio Foresti (basso), Emanuele Delucchi (pianoforte) Uno Schubert a più voci, sorprendente e ironico, con chanson à boire, ringraziamenti per gli auguri di compleanno, un’opera in miniatura intitolata L’arrosto nuziale. È il lato meno noto di un compositore che la storia ha consegnato al futuro sotto un velo di malinconia.

Quindi alle ore 21 allo Spazio Teatro 89 “Flauti mobili” con il Quintetto Incamto, un quartetto d’archi con flauto che esegue pagine di Boccherini, Paisiello e Ginastera. Il flauto ha da sempre un ruolo importante nel repertorio cameristico ma in esso come in altri ambiti (compreso il teatro d’opera) circolano da sempre anche versioni ridotte o variamente arrangiate per far sì che l’organico non diventi una “barriera architettonica” ma un’ipotesi ideale quanto aperta a ulteriori realizzazioni: accostando partiture di Boccherini, Paisiello e Ginastera le capacità espressive e coloristiche dello strumento a fiato e degli archi vengono sfruttate in sommo grado.

Una prima esecuzione in Italia, i Canti popolari cinesi di Zhou Long apre invece il concerto serale al Teatro Dal Verme (ore 21) intitolato “Mondi Pop” e che ha per interpreti l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta da Alpesh Chauhan; programma è quindi completato da pagine di Ligeti e Dvorák. Lo spunto folkloristico o nazionalista è frequente nella storia della musica e diventa spesso via privilegiata per il successo di partiture che – già capolavori di per sé, come la Sinfonia “Dal nuovo mondo di Dvořák – attraverso lo spunto popolare permettono di superare qualsiasi fallace pregiudizio sulla nuova musica – come nel caso del Concert Românesc di Ligeti – fino a permanere nel repertorio più recente, come nella partitura di Zhou Long.

Com’è ormai tradizione dei concerti di MITO SettembreMusica, le esecuzioni sono precedute da brevi introduzioni che, sabato 18 settembre, sono tenute da Enrico Correggia (per “Schubert segreto”), da Luigi Marzola (per “Flauti mobili”) e da Gaia Varon (“Mondi pop”).

Tutti i concerti sono senza intervallo e hanno una durata complessiva di circa un’ora.

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